di Luigi Colombo: Istituto di Topografia, Fotogrammetria e Geofisica, Politecnico di Milano
Attilio Selvini: Istituto di Geodesia, Topografia e Geofisica Mineraria, Università di Bologna.
Introduzione
Questo XXI secolo che vede la tecnica in genere e le tecnologie informatiche in particolare fare progressi che nessuno avrebbe potuto prevedere anche solo un trentennio fa, sembra significativo volgere uno sguardo al passato per fermare nel tempo immagini e momenti importanti del percorso strumentale che l'uomo ha ideato e costruito per misurare l'ambiente che lo circonda. La storia della misura è di per sè assai affascinante; scrive infatti il prof. Mariano Cunietti sull'operazione di misura: "... ma quale elemento della natura ha suggerito all'uomo la misura? Niente.
La misura è tutta quanta opera dell'uomo, non l'ha rubata a nessuno, non è un'operazione mimetica. Non esiste una operazione naturale che ci porti ad un numero; il numero è frutto dell'intervento umano".
E più oltre: "Questo... serve a puntualizzare un elemento fondamentale della misura: la sua nascita e la sua vita interamante umane; essa serve all'uomo per trasferire le sue conoscenze scientifiche nelle sue produzioni tecniche: una volta adempiuto questo compito, i numeri, quindi le misure, scompaiono, restano solo gli oggetti portatori dell'impronta dell'uomo".
Fra i mezzi per misurare, certamente un posto di privilegio va riservato a quelli che hanno permesso all'uomo di ricostruire l'immagine metrica della Terra: gli strumenti per la geodesia, per la topografia (va ancora una volta ricordato, che da noi si indica con "Topografia" - almeno a partire dalla seconda metà del secolo scorso - quella parte della Geodesia che altri, ad esempio i popoli di lingua tedesca, chiamano "inferiore".
Sebbene la dizione "strumenti geodetici" possa far pensare a gravimetri o a teodoliti universali, in buona parte d'Europa tale locuzione ben si adatta a quelli che in Italia sono meglio conosciuti come strumenti topografici), per l'agrimensura.
Questa storia vuol essere un sottile filo conduttore che leghi nell'ambito di due millenni, il pensiero e l'abilità umana, i nomi di inventori spesso dimenticati o al più citati in modo meccanico senza collocazione storica, a quegli strumenti che i topografi giornalmente utilizzano e conservano.
Per ragioni espositive, gli strumenti sono stati ripartiti in tre categorie, anche se certo fra esse vi sono notevoli intersezioni e correlazioni: la prima riguarda la misura delle direzioni angolari, la seconda quella delle distanze, la terza infine quella dei dislivelli.
Non saranno dimenticati strumenti accessori e misti, cui si dedicherà qualche breve nota.
immagine: www.flickr.com/photos/fdctsevilla/4052598570/in/photostream/